Vi mostro poco più sotto il trailer ufficiale in italiano di "Valérie - Diario di una Ninfomane", il film scandalo che in italia uscirà il 30 Aprile 2009.
Il film è la cronaca delle avventure sessuali di Valérie: una giovane donna d’affari francese della classe media che scopre il sesso e che da subito ne rimane ossessionata. Valérie è di buona famiglia, è bella, colta, sensuale e.. ninfomane.
Belén Fabra è l’attrice protagonista (del 77 e semisconosciuta al di fuori della Spagna)del film che si mette nei panni della giovane francese di 28 anni, affascinante e piuttosto prorompente che cerca nuove esperienze per saziare il suo inesauribile appetito sessuale. Tutto cambierà per lei però quando perderà il suo lavoro e si innamorerà perdutamente di un uomo. Un film che si preannuncia davvero “caldo” (poi dal dire al fare c'è di mezzo il mare, il pubblcitò deciderà) nel cui cast figurano anche Leonardo Sbaraglia, Geraldine Chaplin, Llum Barrera, Ángela Molina, Pedro Gutiérrez e José Chaves. E dopo aver visto l’esplicito poster del film guardatevi anche il teaser trailer originale improntato su un monologo della giovane protagonista intenta nell’atto della masturbazione:
Censurato perchè non c'è spazio per i manifesti del film
La casa distributrice della pellicola, tratta dal best seller di Valerie Tasso, si è vista negare gli spazi per le affissioni pubblicitarie.
Il motivo? L'immagine di una mano femminile che si insinua negli slip di pizzo... dicono, ma forse non è perchè siamo in Italia?
In Italia non esiste più la censura istituzionale, ma esiste una censura più sottile ed efficace che impedisce a soggetti percepiti come potenzialmente scandalosi di trovare spazio sui media. Lo denuncia Mediafilm Cinema, distributore italiano del film , che si è visto negare gli spazi per le affissioni del manifesto della pellicola, forse proprio perchè ritrae un busto femminile con una mano che si insinua delicatamente dentro un paio di slip di pizzo nero?
Tommaso Tabarelli, direttore marketing di Mediafilm Cinema, afferma che le concessionarie di pubblicità hanno subito fatto marcia indietro quando hanno visto titolo e immagine.
All’obiezione che è stata mossa, a proposito delle campagne pubblicitarie di biancheria intima che da anni mostrano generosamente e con estrema disinvoltura parti del corpo femminile normalmente poco esposte, spiega ancora Tabarelli che la risposta è stata: "Ma le immagini non vengono mai associate alla parola ninfomane. Inoltre, quella foto invita esplicitamente al peccato".
"Siamo perplessi (prosegue il distributore milanese) nel constatare come in Italia ci sia un’onda montante di ipocrita bigottismo che non protesta quando in televisione, in fascia protetta, si vedono vallette vestite come se fossero in spiaggia o reality show in cui seni rifatti vengono mostrati con orgoglio".
Pare che stesse difficoltà siano sono verificate sulla carta stampata proprio a causa della parola "ninfomanè". Già in occasione dell’uscita del libro da cui il film è tratto, l’autrice, Valerie Tasso, aveva notato come questa parola scatenasse oscure paure e in una recente intervista aveva dichiarato: "Si possono fare libri e film con titoli come "Diario di un Assassino" e nessuno dice niente. Ci siamo assuefatti agli schizzi di sangue ma ninfomane non si può dire impunemente".
La distribuzione italiana sottolinea però, che il problema della "censura contro la sessualità femminile" non è solo italiana. Anche in Spagna, lo stesso manifesto venne affisso nelle strade per poi essere ritirato dal Comune di Madrid a causa di un preteso errore: sui cartelloni non era infatti specificato, come previsto dalla legge: "pellicola non raccomandata ai minori di 13 anni".
(Fonti & Spunti: Quotidiano.net, CrazyVideoWeb, VivaCinema, YouTube, Google News)