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Inizia la primavera. La stagione più attesa forse, che ci riscalda dopo il lungo grigiore invernale e ci proietta verso la calda estate e le sospirate vacanze. Quella in cui rifiorisce la vita e si risveglia un po’ tutto dal letargo, anche la nostra voglia di uscire e di stare in giro all’aria aperta.

L'8 Marzo e La Leggenda della Fabbrica


Pensando a questa festa mi sono sempre fatto delle domande sulle origini, e come purtroppo spesso accade, nei TG si da solo risalto all'aspetto frivolo e consumistico (nonchè ipocrita) della festa. Mi sono informato e sull'origine di questa giornata esistono delle leggende; una di queste riguarda in Italia il settimanale "La Lotta", edito dalla sezione bolognese del Partito Comunista Italiano, che nel 1952 pubblicò una storia rivelatasi poi un falso storico, come è stato scritto da Vittorio Messori in un libro "Pensare La Storia" edito dalle Edizioni Paoline di cui vi riporto il testo.

Il settimanale comunista sostenne in un suo articolo, che l'origine della festa sarebbe risalita ad un grave fatto di cronaca avvenuto nel 1908 a New York: alcuni giorni prima dell'8 marzo, le operaie dell'industria tessile Cotton iniziarono a scioperare per protestare contro le condizioni in cui erano costrette a lavorare. Lo sciopero proseguì per diversi giorni finché l'8 marzo Mr. Johnson, il proprietario della fabbrica, bloccò tutte le vie di uscita; lo stabilimento venne devastato da un incendio e le 129 operaie prigioniere all'interno non ebbero scampo. Questo falso ebbe ulteriore seguito nella stampa comunista: l'Unione Donne Italiane nello stesso 1952 distribuì alle iscritte libretti con un resoconto dell'incendio. Nel 1954 "Il Lavoro", settimanale della Cgil, aggiunse un fotomontaggio di Mr. Johnson con la bombetta che si fa largo tra la massa di donne tenute dalla polizia. In realtà non esiste alcun documento storico che tratti questa vicenda relativa alla fantomatica industria Cotton e sul suo incendio.


Questa leggenda è frutto di un'elaborazione romanzata di un gravissimo incidente realmente avvenuto, l'incendio che nel 1911 colpì la Triangle Shirtwaist Company di New York di cui potrete trovare informazioni su Google, non mi dilungo visto che mi sono ripromesso di non fare post chilometrici ^_^ ok ok... qua trovate il link in inglese che dovreste cercare e qua la storia in italiano.


La festa dell'8 marzo però ha radici ben più lontane.


Nacque dal Movimento Internazionale Socialista delle Donne nel 1907 dove Clara Zetkin dirigente del Movimento Operaio Tedesco organizza con Rosa Luxemburg la prima Conferenza Internazionale della Donna. Come abbiamo letto la "data simbolo" è legata all'incendio divampato dell'opicificio (Per opificio, dal latino opificium - luogo di lavoro, si intende una fabbrica o uno stabilimento industriale all’interno del quale avviene la trasformazione di una materia prima in un prodotto finito o semifinito) Cottons di Chicago nel 1908, fu occupato nel corso di uno sciopero da 129 operaie tessili che in fine morirono bruciate vive.


Nel 1910 a Copenaghen, in occasione di un nuovo incontro internazionale della donna si propose l’istituzione di una GIORNATA INTERNAZIONALE DELLA DONNA, anche in ricordo e non a causa dei fatti di Chicago.
Successivamente la giornata cominciò ad essere celebrata in varie parti del mondo e anche in Italia durante e dopo la prima guerra mondiale (1914-18). La tradizione in Italia, venne interrotta, nel 1943, dal fascismo a causa del conflitto bellico. La celebrazione riprese durante la lotta di liberazione nazionale come giornata di mobilitazione delle donne contro la guerra, l’occupazione tedesca e per le rivendicazioni di diritti femminili. Nacquero poi i gruppi di difesa della donna collegati al CLN (Comitato di Liberazione Nazionale) che daranno origine all’UDI (Unione Donne Italiane).


Nel 1946 poi, l’UDI preparò il primo festeggiamento dell'8 marzo nell’Italia postbellica, proponendo di farne una giornata per il riconoscimento dei diritti sociali e politici delle donne. Sceglie la mimosa come simbolo della giornata.


La vera "esplosione" in termini di popolarità e di partecipazione, l'8 marzo si ebbe negli anni ’70 grazie alla collaborazione dei movimenti femminili e femministi che, tra l'altro, operano attivamente per la legge di parità, per il diritto al divorzio e all’aborto. La prima manifestazione femminista, risale infatti al 1972 e si svolse a Roma. Ma il top, la celebrazione dell'8 marzo, lo raggiunge nel 1980, con una grande manifestazione unitaria in cui confluiscono per la prima volta tutti i movimenti femminili e femministi.


In conclusione, si può dire che il percorso dell'8 marzo si snoda in quasi un secolo di storia che ha visto nascere movimenti politici, guerre, ideologie, ricostruzioni. Fu un cammino lungo e complesso per le donne di tanti paesi non solo italiane o americane, con diversi governi, varie volte interrotto, ma che con grande tenacia hanno sempre ripreso con l'obiettivo dell'emancipazione e della liberazione delle donne...peccato poi il consumismo dopo gli anni 70/80 abbia rovinato un pò le cose...e sminuito i valori della ricorrenza.




Continua || domenica, marzo 08, 2009 || Leggi Commenti

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L'8 Marzo e La Leggenda della Fabbrica

Pensando a questa festa mi sono sempre fatto delle domande sulle origini, e come purtroppo spesso accade, nei TG si da solo risalto all'aspetto frivolo e consumistico (nonchè ipocrita) della festa. Mi sono informato e sull'origine di questa giornata esistono delle leggende; una di queste riguarda in Italia il settimanale "La Lotta", edito dalla sezione bolognese del Partito Comunista Italiano, che nel 1952 pubblicò una storia rivelatasi poi un falso storico, come è stato scritto da Vittorio Messori in un libro "Pensare La Storia" edito dalle Edizioni Paoline di cui vi riporto il testo.

Il settimanale comunista sostenne in un suo articolo, che l'origine della festa sarebbe risalita ad un grave fatto di cronaca avvenuto nel 1908 a New York: alcuni giorni prima dell'8 marzo, le operaie dell'industria tessile Cotton iniziarono a scioperare per protestare contro le condizioni in cui erano costrette a lavorare. Lo sciopero proseguì per diversi giorni finché l'8 marzo Mr. Johnson, il proprietario della fabbrica, bloccò tutte le vie di uscita; lo stabilimento venne devastato da un incendio e le 129 operaie prigioniere all'interno non ebbero scampo. Questo falso ebbe ulteriore seguito nella stampa comunista: l'Unione Donne Italiane nello stesso 1952 distribuì alle iscritte libretti con un resoconto dell'incendio. Nel 1954 "Il Lavoro", settimanale della Cgil, aggiunse un fotomontaggio di Mr. Johnson con la bombetta che si fa largo tra la massa di donne tenute dalla polizia. In realtà non esiste alcun documento storico che tratti questa vicenda relativa alla fantomatica industria Cotton e sul suo incendio.


Questa leggenda è frutto di un'elaborazione romanzata di un gravissimo incidente realmente avvenuto, l'incendio che nel 1911 colpì la Triangle Shirtwaist Company di New York di cui potrete trovare informazioni su Google, non mi dilungo visto che mi sono ripromesso di non fare post chilometrici ^_^ ok ok... qua trovate il link in inglese che dovreste cercare e qua la storia in italiano.


La festa dell'8 marzo però ha radici ben più lontane.


Nacque dal Movimento Internazionale Socialista delle Donne nel 1907 dove Clara Zetkin dirigente del Movimento Operaio Tedesco organizza con Rosa Luxemburg la prima Conferenza Internazionale della Donna. Come abbiamo letto la "data simbolo" è legata all'incendio divampato dell'opicificio (Per opificio, dal latino opificium - luogo di lavoro, si intende una fabbrica o uno stabilimento industriale all’interno del quale avviene la trasformazione di una materia prima in un prodotto finito o semifinito) Cottons di Chicago nel 1908, fu occupato nel corso di uno sciopero da 129 operaie tessili che in fine morirono bruciate vive.


Nel 1910 a Copenaghen, in occasione di un nuovo incontro internazionale della donna si propose l’istituzione di una GIORNATA INTERNAZIONALE DELLA DONNA, anche in ricordo e non a causa dei fatti di Chicago.
Successivamente la giornata cominciò ad essere celebrata in varie parti del mondo e anche in Italia durante e dopo la prima guerra mondiale (1914-18). La tradizione in Italia, venne interrotta, nel 1943, dal fascismo a causa del conflitto bellico. La celebrazione riprese durante la lotta di liberazione nazionale come giornata di mobilitazione delle donne contro la guerra, l’occupazione tedesca e per le rivendicazioni di diritti femminili. Nacquero poi i gruppi di difesa della donna collegati al CLN (Comitato di Liberazione Nazionale) che daranno origine all’UDI (Unione Donne Italiane).


Nel 1946 poi, l’UDI preparò il primo festeggiamento dell'8 marzo nell’Italia postbellica, proponendo di farne una giornata per il riconoscimento dei diritti sociali e politici delle donne. Sceglie la mimosa come simbolo della giornata.


La vera "esplosione" in termini di popolarità e di partecipazione, l'8 marzo si ebbe negli anni ’70 grazie alla collaborazione dei movimenti femminili e femministi che, tra l'altro, operano attivamente per la legge di parità, per il diritto al divorzio e all’aborto. La prima manifestazione femminista, risale infatti al 1972 e si svolse a Roma. Ma il top, la celebrazione dell'8 marzo, lo raggiunge nel 1980, con una grande manifestazione unitaria in cui confluiscono per la prima volta tutti i movimenti femminili e femministi.


In conclusione, si può dire che il percorso dell'8 marzo si snoda in quasi un secolo di storia che ha visto nascere movimenti politici, guerre, ideologie, ricostruzioni. Fu un cammino lungo e complesso per le donne di tanti paesi non solo italiane o americane, con diversi governi, varie volte interrotto, ma che con grande tenacia hanno sempre ripreso con l'obiettivo dell'emancipazione e della liberazione delle donne...peccato poi il consumismo dopo gli anni 70/80 abbia rovinato un pò le cose...e sminuito i valori della ricorrenza.




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